Come può trasmettere i dati una microspia
La microspia è un dispositivo elettronico miniaturizzato disponibile in molteplici versioni tecnologiche e professionali sempre più avanzate, in grado di trasmettere i dati a qualsiasi distanza.
In comune tutti i tipi di microspie hanno la struttura base costituita da un microfono ricevitore e da un blocco trasmettitore che deve trasmettere le informazioni audio e vocali captate. I dati che una microspia deve trasmettere sono infatti tutti i suoni e le conversazioni, spesso riservate (e per ciò captate di nascosto), che fanno riferimento alle cosiddette intercettazioni ambientali. I dati vengono trasmessi da un’antenna come onde elettromagnetiche, quasi sempre generate nel campo delle radio frequenze. Le microspie infatti generano segnali radio in frequenza, cioè onde elettromagnetiche captabili a distanza da un apposito ricevitore FM o UHF (Ultra High Frequency).
I dati trasmessi da una microspia e ricevuti da un ricevitore o da uno scanner di radiofrequenza, permettono di essere decodificati e ascoltati, una volta filtrati, in modo chiaro e comprensibile, senza disturbi, a seconda della qualità della microspia che si identifica con la sua sensibilità e portata. La tecnologia delle microspie di ultima generazione ad esempio sfrutta il sistema di posizionamento globale GPS e la rete mobile GSM che hanno consentito di rendere illimitata la portata delle microspie ed anche di localizzarle.
Lo sviluppo quasi esponenziale delle telecomunicazioni e dell’informatica negli ultimi due decenni hanno contribuito all’evolversi delle microspie, sempre più tecnologiche e di piccolissime dimensioni, così da poter essere nascoste in pratica in qualsiasi oggetto, anche personale. I sistemi di trasmissione radio più recenti e digitali hanno annullato la necessità di trovarsi nelle vicinanze della microspia per registrarne i dati trasmessi, che possono essere inviati in forma di testo come messaggio su cellulare ad esempio o a software dedicati e dotati di filtri audio sofisticati per poter pulire al meglio il segnale trasmesso e renderlo perfettamente ascoltabile dall’orecchio umano.
In comune tutti i tipi di microspie hanno la struttura base costituita da un microfono ricevitore e da un blocco trasmettitore che deve trasmettere le informazioni audio e vocali captate. I dati che una microspia deve trasmettere sono infatti tutti i suoni e le conversazioni, spesso riservate (e per ciò captate di nascosto), che fanno riferimento alle cosiddette intercettazioni ambientali. I dati vengono trasmessi da un’antenna come onde elettromagnetiche, quasi sempre generate nel campo delle radio frequenze. Le microspie infatti generano segnali radio in frequenza, cioè onde elettromagnetiche captabili a distanza da un apposito ricevitore FM o UHF (Ultra High Frequency).
I dati trasmessi da una microspia e ricevuti da un ricevitore o da uno scanner di radiofrequenza, permettono di essere decodificati e ascoltati, una volta filtrati, in modo chiaro e comprensibile, senza disturbi, a seconda della qualità della microspia che si identifica con la sua sensibilità e portata. La tecnologia delle microspie di ultima generazione ad esempio sfrutta il sistema di posizionamento globale GPS e la rete mobile GSM che hanno consentito di rendere illimitata la portata delle microspie ed anche di localizzarle.
Lo sviluppo quasi esponenziale delle telecomunicazioni e dell’informatica negli ultimi due decenni hanno contribuito all’evolversi delle microspie, sempre più tecnologiche e di piccolissime dimensioni, così da poter essere nascoste in pratica in qualsiasi oggetto, anche personale. I sistemi di trasmissione radio più recenti e digitali hanno annullato la necessità di trovarsi nelle vicinanze della microspia per registrarne i dati trasmessi, che possono essere inviati in forma di testo come messaggio su cellulare ad esempio o a software dedicati e dotati di filtri audio sofisticati per poter pulire al meglio il segnale trasmesso e renderlo perfettamente ascoltabile dall’orecchio umano.