Skype è intercettabile? 06/11/2012

Nel panorama delle comunicazioni VoIP Skype è leader mondiale con oltre 600 milioni di utenti registrati, di cui in media oltre 40 milioni contemporaneamente attivi sul sistema in ogni momento del giorno e della notte.

Il sistema Skype implementa una complessa architettura basata su algoritmi proprietari e non divulgati, la quale consente ai corrispondenti una comunicazione non solo efficace e gratuita ma anche estremamente sicura. In effetti Skype, grazie all'utilizzo combinato di crittografia forte e dell'architettura P2P, risulta del tutto immune all'intercettazione: cosa di cui le organizzazioni criminali internazionali si sono accorte ben presto.

Ricordiamo infatti che alcune nazioni, tra cui l'India e gli Emirati Arabi Uniti, per motivi di sicurezza nazionale hanno imposto ad alcuni fornitori quali RIM (BlackBerry) di consegnare al locale governo le chiavi di decifrazione dei sistemi crittografici utilizzati dai loro prodotti, pena l'embargo commerciale totale.

Skype al contrario ha sempre sostenuto di non poter fornire alle forze dell'ordine supporto alle intercettazioni neppure volendo, e non solo perché legalmente non è tenuta a farlo (in quanto non è una compagnia telefonica registrata), ma anche e soprattutto perché la natura stessa della comunicazione impedisce perfino agli stessi gestori di ricostruire i flussi di traffico tra i vari nodi. Il traffico Skype è infatti frammentato imprevedibilmente in una topologia distribuita, complessa e dinamicamente variabile, che impiega gli stessi client degli utenti finali per svolgere sia il ruolo di "nodi" che quello di "super-nodi" (i quali, oltre a veicolare traffico, tengono traccia della topologia della rete e della presenza dei client, un po' come una sorta di DNS interni alla rete stessa). Non a caso nel 2009 l'agenzia europea per la cooperazione giudiziaria permanente Eurojust fece partire un'iniziativa ufficiale volta proprio ad approfondire il problema ed identificare un approccio che, nel rispetto dei principi e delle norme nazionali ed internazionali, consentisse tuttavia di superare gli ostacoli legali e tecnici dell'intercettazione del VoIP con particolare riferimento a Skype.

In questo scenario complesso e delicato sembra tuttavia che qualcosa stia silenziosamente cambiando. In un recente post sul suo blog il ricercatore Kostya Kortchinsky, uno dei più esperti reverse engineer di Skype, ha infatti annunciato di essersi accorto, analizzando la rete, che in meno di un mese il numero di supernodi era sceso da oltre 48.000 a circa 10.000, ma soprattutto che essi non venivano più selezionati dal protocollo in modo casuale tra i nodi terminali (client) bensì erano ospitati in modo permanente su server dedicati, attestati sull'infrastruttura centrale gestita da Microsoft. Secondo Kortchinsky tali macchine sono costituite da Linux-box particolarmente hardenizzate, in grado di gestire oltre 4.000 utenti ciascuna contro i circa 800 dei supernodi tradizionali (i quali venivano scelti dinamicamente dal sistema tra i client dotati di maggiore capacità di calcolo e banda passante).

Questa clamorosa scoperta, rapidamente rilanciata da un paio di blog tecnici molto seguiti dagli esperti, è stata successivamente confermata da Microsoft con un comunicato ufficiale rilasciato pochi giorni dopo. In esso si afferma che l'introduzione di nuovi supernodi dedicati, ospitati in datacenter sicuri, ha semplicemente lo scopo di migliorare le prestazioni e l'affidabilità complessiva del sistema Skype. Sarà, ma sono in molti a ritenere che potrebbe esserci anche dell'altro. Come infatti ha suggerito sul suo blog un altro ricercatore molto esperto nel reverse engineerig di Skype, il russo Efim Bushmanov, la nuova architettura di Skype potrebbe invece avere come reale scopo quello di fornire finalmente a Microsoft (e quindi al governo USA) la capacità di intercettare liberamente le comunicazioni fra gli utenti finali del sistema.

In questa nuova situazione infatti il gestore di Skype non solo ha la conoscenza tanto del protocollo di comunicazione quanto della master key di crittografia e autenticazione tra i nodi ma soprattutto, potendo ruotare a piacimento qualsiasi flusso di comunicazione su qualsiasi supernodo, ed essendo ora i supernodi tutti sotto il suo controllo centralizzato, può facilmente spillare da essi i singoli flussi di traffico e metterli in chiaro a proprio piacimento.

Se questa analisi è corretta, come in effetti sembra, allora il mito dell'impenetrabilità di Skype è silenziosamente caduto, ad esclusivo vantaggio però della sola FBI (e magari anche delle agenzie statunitensi di intelligence). E ciò magari spiegherebbe anche, ma qui stiamo certamente facendo dietrologia, perché Microsoft un anno fa abbia sborsato ben 8,5 miliardi di dollari per acquistare un'azienda ed un servizio così lontani dai propri core business.
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